Laval Martedì’ 27 giugno
Piove. Governi (quello del Quebèc e quello del Canada) ladri.
I due suddetti governi si impegnano effettivamente parecchio nello spillare soldi agli onesti cittadini delle ridenti province canadesi. Ogni volta che si compra qualcosa, bottigliette d’acqua, pasti, oggetti, qualsiasi cosa, qui bisogna aggiungere al prezzo esposto, le tasse.
Si paga il 15% circa, da dividersi in un 7% per il Canada e altrettanto per il Quebèc. La cosa crea qualche confusione devo dire… Non è affatto comodo non sapere mai in anticipo quanto costa una cosa, doversi mettere a fare calcoli e a sperare di prenderci.
Oggi, come si diceva, piove. Quindi niente gitarellla a Quebèc city, che ci dicono essere alternativamente impedibile o inutile. La curiosità c’è, però Montreal è talmente enorme che di cose da vedere se ne trovano, anche senza andarsene a zonzo per lo stato.
La giornata iniziata e finita sotto la pioggia, mi ha regalato ugualmente una bella abbronzatura muratoresca.
Lo sapevate? Qui il sole uccide anche quando è nuvolo. Cazzo.
Ora, io non è che sia propriamente un fototipo nordico, ma sono ugualmente a chiazze che variano dal rosato al rosso mattone…
Nonostante la pioggia e le nuvole fitte, il caldo resta notevole e l’umidità è a livelli più che bolognesi. No buono.
Se andate in Quebèc in questa stagione, datemi retta: canottiere, magliette e al massimo una giacca leggera e impermeabile!
Tutte cose che, come ovvio, io non ho portato…
La giornata è iniziata con un breve viaggio verso la città e il conseguente ritrovo con un po’ di coristi per continuare l’esplorazione della metropoli.
Ci si ritrova sotto alla statua di Nelson in Place Jaques Cartier, posto assai caruccio, pieno di ristorantini e bancarelle che conduce giù al Vieux port. Il vecchio porto sembra tutto tranne che vecchio a dire il vero, ma è un posto davvero gradevole in cui passeggiare, guardare bancarelle di libri, svaccarsi su prati, noleggiare rollerblade e godersi lo svacco Montrealese.
Tra l'altro, nella nostra prima visita alla città, ci siamo infilate dentro alla mostra Flora, che merita davvero una visita. E' un'esposizione di giardini, più che altro installazioni artistiche con piante e fiori di colori splendidi, ambienti assolutamente ftati e altri vagamente pacchiani o spaziali, alcuni semplicemente splendidi, altri vagamente assurdi... Due ore spese bene, garantisco!
Dopo aver appreso che la cattedrale di Montreal, che molto originalmente chiamasi Notre Dame, è stata teatro del matrimonio di Celine Dion e che il martedì sera ci fanno lo spettacolo di luci e suoni, abbiamo deciso che anche se non la visitavamo faceva poi lo stesso…
Dopo aver visto questa foto dell'interno

non so se pentirmi per non aver visto cotanto capolavoro del trash o tirare un sospiro di sollievo...
Carina la torre dell’orologio, invece, in riva al San Lorenzo e visitabile con un’agile scarpinata di 190 gradini.

Decidiamo di salire per godere del panorama, che ci dicono essere molto bello e meritevole. All’ultima rampa di scale, con 35 gradi e il 700% di umidità nell’aria, ho già i polmoni al posto delle scarpe, ma il colpo di grazia mi viene elargito dalle vertigini...
Gli ultimi 40 gradini sono una bella scala a chiocciola, di ferrro, semi aperta e un po’ traballante.
VERTIGINI 1 – TANA’ 0.
Mi aggrappo terrorizzata alla ringhiera e cerco di scendere, imitando una cozza con dei problemi. Fanculo.
Nel frattempo si fa mezzogiorno e qualcuno esige cibo.
Qui la maggior partre dei posti in cui mangiare è o “etnica” o totalmente junk food. Ci infiliamo nella città sotterranea e vinco dei falafel appena commestibili.
Pomeriggio al Biodome, posto che davvero vale la visita.
Dove sorgeva il villaggio olimpico, i Montreallesi hanno messo su un megacinema Imax (lo Star Cité…giuro) e una enorme biosfera con vari ambienti naturali, il Biodome, appunto, costruito dentro l’ex velodromo.
Si entra e ci si trova in una foresta tropicale, ricreata come in una gigantesca serra, dove caimani, scimmie e pennuti vari si lasciano ammirare in una specie di zoo ultramoderno. Si passa dai tropici alle foreste nordamericane (la lontra è un animale serio!) per poi attraversare il pre-artico e infine l’antartico.
Purtroppo la visone dei pinguini, costretti in spazi piccoli e nemmeno lontanamente belli e curati come quelli degli altri ambienti, mettono addosso una tristezza terribile e una buona dose di sensi di colpa.
Un vero peccato, perché di per sé il parco è un’esperienza favolosa, la possibilità di osservare animali stupendi (ci sono i capibara!) in un ambiente ricreato per farli sentire meno in gabbia possibile, anche se certamente non si riesce a dimenticare che sempre di gabbie si tratta, per quanto dorate, per quanto belle e confortevoli.
La lince non si è fatta vedere, con mio grande disappunto. Avrei voluto tornare indietro e aspettare finché non si fosse fatta viva, ma la botta di tristezza data dai pinguini in scatola ha tolto a tutti la voglia di fermarsi ulteriormente.
La seconda torre della giornata è stata decisamente meno problematica di quella del porto. Si sale con una funicolare fino in cima a questa struttura indescrivibile, più simile ad una rampa di lancio che ad un edificio (se si esclude l’Accademia della Flotta Stellare…)

e si vede tutta la città da davvero molto, molto in alto. Fa impressione sentirsi tappare le orecchie quando si sale, porcavacca!
A questo punto mi chiedo che roba assurda sarà andare sull’Empire State Building!
Se poi però non c’è Reed Richards pianto un casino, eh!
Anche stasera Fede si è addormentata mentre scrivevo e non voglio tenere la luce accesa troppo a lungo, per cui faccio in fretta.
Del resto non c’è poi stato granché d’altro da raccontare. Abbiamo scarpinato anche oggi e spesso in modo abbastanza inutile, per seguire le esigenze di uno o dell’altro.
Domani ho bisogno di una giornata molto più rilassante se voglio sopravvivere!
*angolo della bimba felice*
Ho comprato sushi per cena e me ne hanno tirato dietro una vaschetta in più gratis, perché stava chiudendo! In questo paese sono FIGHI, non c’è che dire!
Domani sushi! Alè!
Ora a letto. Mi brucia tutto, mannaggia al sole!
To be continued...
:: Tanachvil alle 14:11
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