" Sono fin troppo consapevole del fatto che si vive in un'epoca in cui
solo gli ottusi sono presi sul serio
e io vivo nel terrore di non essere frainteso." (Oscar Wilde)

"Le c0se n0n SeRve chE SiaNo aCcaDutE pEr eSsere vEre.
I RaCconti e i SognI son0 le vErità omBrA che durEraNno
quanDo i seMplIci fAtTi sAraNno p0lVere e cEneri, e DimentIcati."
(Sogno, in Terre del Sogno)

*A me MI piace*:
*A me invece non MI piace*:
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::giovedì, febbraio 18, 2010 ::
Sì, sono sopravvissuta al compimento dei trent'anni. Rileggo 'ultimo post e mi rendo conto che ho abbandonato questo spazio da una vita e mezzo. Si potrebbe pensare che l'arrivo degli 'enta mi abbia traumatizzata definitivamente. Invece no. Semplicemente non avevo molto da dire. E poi, sinceramente, Facebook ha massacrato i blog. Ok, forse non i blog seri, quelli con *i contenuti*, quelli continuano a pubblicare, aggiornare e a fare i bravi. I blog divaganti, quelli della gente che in fondo qui riversa quello che gli passa per la testa, no, quelli sono stati massacrati a dovere dall'avvento di Mr. Social Network per eccellenza. Cazzata? La condivido su Facebook. Sono arrabbiata? Lo scrivo su Facebook. Voglio sapere che combinano gli altri? Mi faccio i cazzi loro su Facebook. E via dicendo. Io ci sono caduta in pieno. E poi, siamo onesti, lì, con la mia identità spiattellata ai quattro venti, ho provato anche una strana, inaspettata sensazione di sollievo. Non sono Tanachvil, su Faccialibro. Sono Clark Kent. E, sì, ho anche gli occhiali. E' piacevole, ogni tanto, essere Clark Kent. Però stasera sento il richiamo della mia pagina notturna.
C'è un motivo. Scrivo dalla mia stanza. Ecchestrano, direte voi. No, no, dalla mia stanzetta. Quella dove dormivo fino a che non ho finito il liceo. Fino a che mia sorella non si trasferì fuori casa e io non occupai la sua mansarda, gradualmente ma inesorabile come un'infestazione. Sono seduta alla scrivania che usavo per studiare e sulla quale ho preparato la maturità, con davanti la stessa finestra dalla quale una sera vidi il fumo di un cassonetto che bruciava in strada salire su fino al terzo piano. Sono qui, nella mia camera e chissà come mai mi è venuta voglia di scrivere di nuovo su questo blog. Ritorno di adolescenza fuori tempo massimo? Forse. Intanto, al piano di sopra, la mia casa è stata smontata e svuotata quasi del tutto. Lunedì cominciano i lavori che la trasformeranno in una casa a tutti gli effetti, separata da quella dei miei, molto bella, almeno sulla carta e con una vera cucina! ^__^ Per cui, esilio, si ritorna qui a Sant' Elena per un paio di mesi, ammassata tra scatoloni e quintalate di vecchi ricordi da spulciare, vagliare, lasciare andare o custodire. I miei libri hanno occupato, solo loro, più di una ventina di scatoloni. E, credetemi, sono una libraia. Li so fare gli scatoloni. Li ottimizzo io, gli scatoloni. Sono la dea degli scatoloni. Ma sono venuti fuori comunque più di venti cartoni di libri. Dove cacchio li metterò? La gente normale pensa a appendere quadri e stampe alle pareti della casa nuova. Io già piglio le misure per le Billy.
Bene. Ora vado a leggere un po', nel mio lettuccio piccino e tutto storto, poi a letto, che domattina ci si sveglia, si finisce di sbaraccare dieci anni di vita e poi, dopo questa mattinata rilassante, si va pure a lavorare. Poi a coro. Poi forse crollerò al suolo. Forse, eh.
E, no, non mi sono dimenticata, il compleanno di questo blog è arrivato e passato. Quanti anni sono? Nove? Credo. Contando, come sempre, la sua vecchia e nuova incarnazione. Dovrò controllare. Intanto son passati. Si va avanti, si torna indietro.
:: Tanachvil alle 00:09
::pErMaLiNk::
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