" Sono fin troppo consapevole del fatto che si vive in un'epoca in cui
solo gli ottusi sono presi sul serio
e io vivo nel terrore di non essere frainteso." (Oscar Wilde)
"Le c0se n0n SeRve chE SiaNo aCcaDutE pEr eSsere vEre.
I RaCconti e i SognI son0 le vErità omBrA che durEraNno
quanDo i seMplIci fAtTi sAraNno p0lVere e cEneri, e DimentIcati."
(Sogno, in Terre del Sogno)
*A me MI piace*:
*A me invece non MI piace*:
[::.. Post on the Spot ..::] |
:: Takling about Tolkien |
:: Quesiti di Astronomia |
:: Analizzando l'ammmore |
:: The Iron Pagoda |
[::.. Altre storie ..::] |
:: La mia HOMEPAGE |
:: Storie di Felsina |
:: Tanachvil Flickr |
:: DevianTANart |
:: MySpace |
:: Studio Dronio |
:: Bascanos |
:: Faeryboy |
:: Bottomfioc |
:: L.K.Hamilton |
:: Valerio
Evangelisti |
:: Neil Gaiman |
:: Neil Gaiman 2 |
:: AMERICAN GODS |
:: JK Rowling |
:: Bardolatry |
:: The Kevin Bacon Game! |
:: Hyper Trek |
:: TrekPortal |
:: Sexylosers |
:: FURIAE |
:: PotterPuppetPals! |
:: Harry Potter Forum |
:: TechnoratiProfile |
:: Wikiquote |
*** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** |
|
|
|
*** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** |
[::..PersoneNellaRete..::] |
:: Notturno Felsineo-1 |
:: A laMesa y a laCama |
:: Il cielo sopra Merlino |
:: Masayume |
:: MondoSecco |
:: Vuoleunapellesplendida |
:: MazingaAvanti! |
:: Byron |
:: Risveglio Antropomorto |
:: Altromail |
:: ZombieGlam |
:: Eriadan |
:: Monkeyling |
:: Dialoghi allucinanti... |
:: Brokenmirror |
:: SeChAt |
:: TLUC |
:: HeartShapedKitekat |
:: La Locanda |
:: Fulmini nell'oscurità |
:: Macchianera |
:: Macchissenefrega |
:: Il cammino del lupo |
:: Ctr-alt-canc |
:: Citirrì |
:: Sestaluna |
:: Il blog di Neil
Gaiman |
:: Giusec&Frienz |
[::...Scrivo anche su...::] |
|
Dei o Demoni
|
|
*** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** |
::Hai voglia di parlare?::
|
Eowyn di provincia cerca Faramir, anche non numenoreano. Astenersi perditempo e promessi sposi di principesse elfiche in cerca di emozioni.
|
*** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** |
Quest' opera è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons.
|
|
[::..Quel che e' stato..::] |
ottobre 2002
novembre 2002
dicembre 2002
gennaio 2003
febbraio 2003
marzo 2003
aprile 2003
maggio 2003
giugno 2003
luglio 2003
agosto 2003
settembre 2003
ottobre 2003
novembre 2003
dicembre 2003
gennaio 2004
febbraio 2004
marzo 2004
aprile 2004
maggio 2004
giugno 2004
luglio 2004
agosto 2004
settembre 2004
ottobre 2004
novembre 2004
dicembre 2004
gennaio 2005
febbraio 2005
marzo 2005
aprile 2005
maggio 2005
giugno 2005
luglio 2005
agosto 2005
settembre 2005
ottobre 2005
novembre 2005
dicembre 2005
gennaio 2006
febbraio 2006
marzo 2006
aprile 2006
maggio 2006
giugno 2006
luglio 2006
settembre 2006
ottobre 2006
novembre 2006
dicembre 2006
gennaio 2007
febbraio 2007
marzo 2007
aprile 2007
maggio 2007
giugno 2007
luglio 2007
agosto 2007
settembre 2007
ottobre 2007
novembre 2007
dicembre 2007
febbraio 2008
marzo 2008
aprile 2008
maggio 2008
giugno 2008
luglio 2008
settembre 2008
ottobre 2008
novembre 2008
dicembre 2008
gennaio 2009
febbraio 2009
marzo 2009
aprile 2009
maggio 2009
luglio 2009
febbraio 2010
aprile 2010
maggio 2010
agosto 2010
settembre 2010
ottobre 2010
novembre 2010
marzo 2011
agosto 2011
|
** ** *°* ** **
|
“Quando il fato t’è contrario e mancato ti è il successo...
Smetti di far castelli in aria e va a piangere sul...”
|
|
** ** *°* ** **
|
|
|
|
::mercoledì, marzo 16, 2011 ::
Torno a casa da lavoro, ho un concerto da preparare per stasera. Si festeggiano i 150 dell'unità d' Italia.
Ma a casa mi aspettano le notizie dal Giappone e non sento di aver voglia di festeggiare un bel niente.
non so se sia l'affetto e i legami, anche familiari che mi legano a quel paese, così lontano, così vicino, che non ho mai vistitato ma che ho sognato tanto, non so se sia semplicemente umano. So che mentre leggo degli operai di Fukushima che,mentre io sono qui nella mia bella casa, nella mia bella Bologna, combattono contro il tempo e contro la morte, non posso fare a meno di mettermi a piangere. Sono le lacrime che ho trattenuto per giorni e che adesso non riesco a tenere dentro.
Nel 1986, dopo Cernobyl, le maestre ci lessere i nomi degli elicotteristi russi e degli operai che tentatrono di arginare il disastro, che diedero la vita per far sì che il disastro immane che ormai era inevitabile fosse appena un po' meno grave.
Forse mi sembra di aver ancora sette anni e vorrei conoscere i nomi di questi giapponesi, di questi esseri umani di un coraggio che io non credo sarei in grado di avere, così grande, così spaventoso e così terribile.
Forse è anche una rabbia tremenda, la mia, quella che nasce dal sapere che queste persone stanno dando la loro vita, ma che non servirà a evitare il disastro che già è avvenuto, solo a renderlo meno grande e catastrofico. Un coraggio così, un sacrificio così dovrebbe poter compiere miracoli.
Non riesco a non pensare al terrore e al dolore che devono provare, non riesco a non pensare alle loro famiglie, ai loro amici, che scappano lontano dal mostro e intanto sanno che da quella centrale non uscirà nessuno.
L'acua, la terra che trema, erano già un colpo abbastanza duro, ma il mostro nucleare è terrificante, è l'incubo dell'apocalisse, è la bestia della fine del mondo e questi uomini piccoli e semplici si sono fatti avanti per combatterlo.
Mi sembra che essere terrorizzati e piangere sia il minimo che si possa fare.
:: Tanachvil alle 16:57
::pErMaLiNk::
:: Abbiamo vinto 0 Commenti: Usate questo d'ora in poi!!! ::
Questo link resterà qui per un po', per farvi leggere i vecchi commenti, ma d'ora in avanti usate il nuovo link là sopra, grazie!
::domenica, marzo 13, 2011 ::
E ti diventa impossibile non notare che, mentre presenti il tuo libro, dei toi amici non è venuto nessuno. E' la misura di un fallimento umano, in un certo senso. Tu nella tua vita fai una serie di cose, alcune sono anche gradevoli e di altre ancora magari sei fiera e contenta. E magari ti farebbe piacere ci fossero quelli che credevi fossero i tuoi amici a supportarti, a godere con te del momento, a festeggiarlo, a darti la carica, magari.
Così, guardando le persone sedute davanti a te nella sala non troppo gremita, vedi che i presenti sono, magari, tuoi buoni conoscenti, ci sei uscita diverse volte e ci scambi volentieri due chiacchiere, ma sono gli amici di quell'altro tuo amico, che ha scritto il libro con te e lo presenta. Per lui son venuti, gli amici. Ti chiedi come faccia, se ci sia una tecnica. In fondo probabilmente no. Ti senti un'ingenua, ad averci creduto, ad aver riposto della speranza in un 'parteciperò' su facebook o nell'idea che, magari, questa volta qualcuno sarebbe venuto. Non era nulla di troppo impegnativo stavolta. Non stavi chiedendo ai tuoi amici di venire a sentirti cantare, questa volta. Non chiedevi loro di sentire un concerto di mezzora del tuo coro, non stavolta. Non chiedevi loro di venire a vederti recitare in uno spettacolo a teatro, figuriamoci. Senza tema e senza paura di ferirti, ti hanno risposto, allora, che a loro queste cose non interessano, che la musica che cantate non gli piace, che è noiosa, che si sarebbero rotti le palle, che era lontano, che dovevano portar fuori il cane. Che il teatro è noioso, che si sarebbero rotti le palle.
Te la sei presa, sì, onestamente sì. Ci sei rimasta male. Hai poi deciso che non li avresti più invitati per queste occasioni. Più per risparmiarti di rimanerci male che altro. Per non crearti delle aspettative. Però, quando si trattava di presentare il romanzo che hai scritto, bere aperitivi e chiacchierare, credevi di non stare chiedendo poi molto, invitandoli a partecipare. E invece ti sbagliavi, guarda un po' te. E adesso hai imparato, tanto meglio.
E almeno, tra le varie facce di conoscenti e gente che sorride, che ti fa piacere vedere che è stato bello ci fossero, ma che ti fa molto ricordare quanto mancano le persone che avresti voluto vedere, c'è quella di quella santa donna di tua sorella che, lei no, non ne ha mancata una. Anche quando vi hanno ignorato per anni, con i vostri genitori che alla sola idea di venire a sentire il coro in cui entrambe cantate si mettono a scappare di corsa, anche quando ti girano i coglioni perché nessuno si ricorda che oggi hai la presentazione, domani devi parlare alla radio e ti sembra che potresti dichiarare al mondo di essere un alieno a tre teste e nessuno ti ascolterebbe comunque, beh, lei c'è. Questo vuol dire tanto. Perché magari è una cazzata, ma ogni tanto anche alle superdonne serve un po' di supporto, vedere qualcuno tra il pubblico e vedere che è venuto per festeggiare con te, per partecipare a qualcosa a cui tieni. E ti accorgi che tua sorella c'era, sempre. E allora, da questo blog che è aperiodico e un po' nevrastenico, in genere scritto da una Tanachvil pocoincline ai messaggi personali, questa volta voglio lanciarne uno personalissimo. Grazie Fede, grazie sorellona maggiore, ti voglio bene.
:: Tanachvil alle 13:37
::pErMaLiNk::
:: Abbiamo vinto 4 Commenti: Usate questo d'ora in poi!!! ::
Questo link resterà qui per un po', per farvi leggere i vecchi commenti, ma d'ora in avanti usate il nuovo link là sopra, grazie!
|